- Sicurezza alimentare e revisione delle Indicazioni Geografiche al centro del Consiglio UE
- Lavoro nero e violazioni HACCP – 33mila € di sanzione a Dolianova
- Garante della privacy sanziona il ministero dell’Interno
- Efsa: relazione 2020 dell’Unione europea sui residui di antiparassitari negli alimenti
- Infortuni e malattie professionali: i dati del primo trimestre 2022
- Data Act e GDPR, prove tecniche di convivenza: novità e punti di contatto
- Tutto sull’HACCP: le regole che i ristoranti devono seguire per la sicurezza di clienti
- Ergonomia: conosciamo le novità della nuova UNI ISO 11228-1:2022
- Accessori di moda virtuali venduti agli avatar: Meta prepara l’ecommerce del suo metaverso
- Sicurezza sul lavoro, entro giugno 700 ispettori in più
- Sequestrati a Brescia 1.500 chili di tonno proveniente dalla Sicilia: violate norme di igiene e tracciabilità
- Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro, in arrivo un testo unico contro le morti: “In aula da fine maggio”
- Gamberi marci e cucine sporche: sequestrati 400kg di pesce nei ristoranti di Milano
- Green pass, mascherine, viaggi e negozi: le nuove regole in arrivo
- Mascherine anche all’aperto e discoteche chiuse, si va verso la mini-proroga
- Carenze igienico sanitarie e dipendente senza green pass in un supermercato del Pescarese: scattano le multe del Nas
- Sicurezza sul lavoro, controlli in un cantiere. Multa per oltre 7 mila euro
- Festival della Sicurezza sul lavoro, il 3 febbraio un webinar per raccogliere idee e spunti di riflessione
- Commercio alimentare e rispetto del ciclo del freddo: guida ai furgoni frigo
- Antitrust: sanzioni a Unieuro, Mediaworld, Leroy Merlin e Monclick per oltre 10 milioni di euro
Data breach sanitari, il Garante privacy sanziona tre strutture
Le strutture sanitarie devono adottare tutte le misure tecniche e organizzative necessarie per evitare che i dati dei loro pazienti siano comunicati per errore ad altre persone. Lo ha ricordato il Garante per la privacy nel sanzionare due ospedali e una Asl per le violazioni di dati personali causati non da attacchi informatici esterni, ma da procedure inadeguate e da semplici errori materiali del personale.
Un ospedale toscano ha ricevuto la sanzione di 10.000 euro per aver spedito via posta, al paziente sbagliato, una relazione medica contenente le informazioni sulla salute e la vita sessuale di un’altra coppia.
Anche un ospedale dell’Emilia-Romagna ha ricevuto la sanzione di 10.000 euro per aver consegnato a dei pazienti cartelle cliniche contenenti dati e referti riferibili ad altre persone, incluso un minore.
In entrambi i casi le sanzioni sono state calcolate tenendo conto che le strutture sanitarie hanno immediatamente dimostrato un elevato grado di cooperazione con il Garante e che gli episodi sono risultati isolati e non volontari. Le due strutture hanno anche pianificato ulteriori misure tecniche e organizzative per ridurre al minimo l’errore umano.
Un terzo caso riguarda invece una Asl dell’Emilia-Romagna, dove una paziente aveva esplicitamente richiesto – sottoscrivendo un apposito modulo – che nessun soggetto esterno, neppure i familiari, fosse informato sul suo stato di salute. Il modulo, però, era stato inserito all’interno della cartella clinica. Un’infermiera del reparto dove la donna stava seguendo delle terapie, non essendo a conoscenza della richiesta, invece che contattarla sul telefono cellulare privato, aveva chiamato il numero di casa registrato nell’anagrafe aziendale, parlando così con un familiare. Anche in questo caso, l’Azienda ha riconosciuto gli errori che hanno causato il data breach. Si è impegnata quindi ad implementare un sistema informatizzato di gestione dei numeri di telefono dei pazienti ricoverati, e a predisporre una modulistica unica con la quale i pazienti potranno esprimere la loro eventuale volontà di comunicare informazioni sul proprio stato di salute ai terzi, introducendo una specifica policy aziendale. La Asl, che ha subito anche una richiesta di risarcimento danni da parte della paziente, dovrà pagare una sanzione di 50.000 euro per la violazione del Gdpr.
Alla luce di questi episodi e di altri ancora in corso di valutazione, il Garante ha ricordato che le informazioni sullo stato di salute possono essere comunicate a terzi solo sulla base di un presupposto giuridico o su indicazione della persona interessata, previa delega scritta. E ha invitato tutte le strutture sanitarie al pieno rispetto dei principi di correttezza e trasparenza, adottando misure tecniche e organizzative utili non solo a proteggersi da attacchi informatici, ma anche a evitare violazioni di dati personali, in particolare quelli più delicati, come quelli sulla salute – troppo spesso causate da inadeguate procedure gestionali.
https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9544567
Fonte: garanteprivacy.it