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Francia, Garante Privacy vieta a Whatsapp di condividere dati con Facebook
In Francia, il Garante per la privacy multerà WhatsApp se non adempierà al provvedimento di bloccare la condivisione dati degli utenti con la società madre Facebook, in linea con la legge sulla privacy francese.
Il CNIL, l’autorità francese per la protezione dei dati, ha comunicato a WhatsApp di rispettare l’ordine entro un mese e prestare particolare attenzione all’ottenimento del consenso degli utenti. Se WhatsApp non si adeguerà, potrebbe essere sanzionata.
Il CNIL ha dichiarato che WhatsApp non ha base giuridica per condividere i dati degli utenti con Facebook e ha violato l’obbligo di cooperare con l’autorità francese. WhatsApp, acquistato da Facebook nel 2014, ha dichiarato che avrebbe iniziato a condividere alcuni dati utente con il social media nel 2016, richiamando gli avvertimenti degli organismi di controllo della privacy europei sull’ottenimento del consenso appropriato.
A ottobre, l’Autorità per la privacy dell’Unione Europea ha criticato WhatsApp per non aver risolto le preoccupazioni sulla condivisione dei dati degli utenti del servizio di messaggistica con Facebook, a distanza di un anno da un avvertimento. L’autorità francese ha dichiarato che WhatsApp non ha ottenuto correttamente il consenso degli utenti per poter iniziare a condividere i i numeri telefonici con Facebook ai fini della “business intelligence”.
“L’unico modo per rifiutare il trasferimento dei dati per scopi di “business intelligence” è disinstallare l’applicazione”, ha detto il CNIL in una nota. L’autorità di regolamentazione ha accettato il trasferimento dei dati degli utenti per motivi di sicurezza, essenziale per il funzionamento dell’applicazione ma al contempo affermato che lo stesso non si applicava ai fini della “business intelligence” che mira a migliorare le prestazioni delle app.
“La privacy è importante per WhatsApp. È per questo che raccogliamo pochissimi dati e criptiamo ogni messaggio. Continueremo a lavorare con il CNIL per garantire che gli utenti comprendano quali informazioni vengono raccolte e come vengono utilizzate”, ha detto un portavoce dell’applicazione. “E ci impegniamo a risolvere le diverse, e talvolta conflittuali, preoccupazioni delle autorità europee per la protezione dei dati con un approccio comune all’UE prima che il regolamento generale sulla protezione dei dati entri in vigore nel maggio 2018”.
Al momento, le autorità europee per la protezione dei dati possono solo comminare piccole multe, ma una nuova legge sulla privacy dell’UE che entrerà in vigore il prossimo anno, aumenterà le multe fino al 4% del fatturato globale di un’azienda.
Il CNIL ha affermato di aver chiesto ripetutamente a WhatsApp di fornire un campione dei dati degli utenti francesi trasferiti su Facebook, ma la società aveva spiegato che non poteva farlo poiché si trova negli Stati Uniti e “ritiene che sia soggetta unicamente alla legislazione di questo Paese”.
In Germania, nel frattempo, l’Antitrust ha dichiarato di aver rilevato che Facebook ha abusato della posizione dominante sul mercato, in una sentenza che ha messo in discussione il modello di monetizzazione dei dati personali degli utenti attraverso pubblicità mirate.
Fonte: blitzquotidiano.it