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Google, editori in rivolta: «Sfrutta GDPR contro di noi»

Un gruppo di `publisher´ europei e internazionali ha accusato Google di sfruttare il Gdpr (General Data Protection Regulation), il nuovo regolamento Ue sulla protezione dei dati, per imporre nuovi termini `draconiani´ in cambio dell’accesso al suo network pubblicitario.

Lo riporta Tchcrunch in vista dell’entrata in vigore, il prossimo 25 maggio, delle nuove norme sul trattamento e la libera circolazione dei dati personali. «Consideriamo particolarmente preoccupante che tu abbia aspettato fino all’ultimo minuto, prima che il Gdpr entrasse in vigore, per annunciare questi termini ai publisher che ora hanno poco tempo per valutare la legalità e l’equità della tua proposta», hanno scritto gli editori in una lettera inviata al Ceo di Mountain View, Sundar Pichai, bollando la richiesta come scorretta e non trasparente.

Una delle principali obiezioni mosse dalla coalizione di publisher è che Google sembra intenzionato a modificare il suo status trasformandosi da «processore di dati» a «controllore dei dati», assumendosi il diritto di «prendere decisioni unilaterali su come vengono usati i dati dei publisher».

L’altro timore è che Google voglia trasferire ai publisher la responsabilità di ottenere il consenso per il trattamento dei dati, previsto dal Gdpr. «Come sempre Google vuole avere la sua torta e mangiarla. Intende essere controllore di dati, dati forniti dai publisher, senza alcuna responsabilità legale, e apparentemente con la totale libertà di fare dei dati ciò che vuole», ha denunciato Angela Mills Wade, direttore esecutivo dello European Publishers Council, tra i firmatari della lettera a Google.


Fonte: corriere.it

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