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Google, maxi multa da 50 milioni di euro in Francia per sfruttamento dei dati personali
Una stangata da 50 milioni di euro per lo sfruttamento dei dati personali. E’ la multa da record che Google dovrà pagare in Francia per non avere informato a dovere i suoi utenti. Lo ha annunciato la Cnil (Commission nationale de l’informatique et des libertés), l’autorità nazionale francese per la protezione dei dati, che accusa il colosso Usa di aver violato alcuni obblighi nel quadro del regolamento Ue per la protezione della privacy (Gdpr) entrato in vigore nel maggio scorso.
In particolare, il documento della Cnil spiega che le ragioni di Google relative alla pubblicità vengono rigettate in quanto poco trasparenti. “Il consenso dell’utente non è spiegato a sufficienza”, si legge. Ma non basta, perché lo spezzatino di informazioni diluite in più voci, insiste ancora la nota, non permette a chi utilizza i servizi Google di capire a fondo l’uso che ne viene fatto. Alla voce “personalizzazione degli annunci”, ad esempio, è impossibile venire a conoscenza di tutti i servizi, siti e applicazioni che implicano questo trattamento dei dati (Google search, You tube, Google home, Google maps, Playstore, Google photo, eccetera) e quindi dei dati da questi trattati e combinati.
Nonostante i big della Silicon Valley siano subito corsi ai ripari per adeguarsi al nuovo regolamento europeo, Facebook per primo, le policy non sono risultate poi così trasparenti alla maggior parte degli utenti. Prova ne è la ricerca effettuata dal Pew Research Center secondo cui 3 utenti su 4 ignorano i metodi di profilazione a scopo pubblicitario del social network.
Dal 22 gennaio a rispondere del trattamento dei dati personali degli utenti in Europa per Big Mountain non sarà più la sede californiana ma quella irlandese.
Ricorsi contro Google erano stati depositati dalle associazioni None Of Your Business (Noyb) e la Quadrature du Net. Questi deploravano che la società americana non disponesse di una valida base giuridica per trattare i dati personali degli utenti, in particolare, a fini pubblicitari mirati. Secondo la stampa francese, si tratta della prima sanzione contro Google nel quadro del nuovo regolamento Ue.
Fonte: repubblica.it