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Green pass, dall’obbligo alle multe: tutto quello che c’è da sapere sul nuovo decreto – FAQ

Con l’estensione dell’obbligo a tutti i lavoratori, prevista dal nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 16 settembre, il certificato verde Covid è stato ribattezzato “super green pass”. Entro lunedì il decreto – dopo la firma del capo dello Stato – sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ma già da settimane il lasciapassare è entrato nella vita quotidiana degli italiani, dai ristoranti agli stadi, dai viaggi alle scuole. Ecco quali sono le cose da sapere sul green pass.

A CHI SPETTA IL GREEN PASS? – La certificazione viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente nei seguenti casi: aver effettuato la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni; aver completato il ciclo vaccinale; essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti; essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.

PER QUANTO TEMPO VALE IL GREEN PASS? – Per la prima dose dei vaccini che ne richiedono due, il pass ha validità a partire dal 15° giorno dalla somministrazione fino alla dose successiva. A vaccinazione completata (quindi anche per i monodose), la certificazione ha validità per 270 giorni (circa nove mesi) dalla data di somministrazione. Con tampone negativo, il nuovo decreto estende a 72 ore la validità del tampone molecolare, mentre resta a 48 ore quella del test antigenico. Nei casi di guarigione da Covid, ha validità per 180 giorni (6 mesi).

COME FACCIO AD AVERE IL GREEN PASS? – Si può scegliere tra canali digitali e canali fisici. La disponibilità della certificazione viene comunicata tramite email o sms (ai contatti indicati in fase di prestazione sanitaria: vaccinazione, test o guarigione) con un codice per scaricarla.

QUALI SONO LE APP PER SCARICARE IL GREEN PASS? – Si può ottenere il pass attraverso Immuni, dotata di una funzione che consente di scaricare la certificazione inserendo il numero e la data di scadenza della propria Tessera sanitaria e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o sms ai contatti comunicati in fase di prestazione sanitaria. Con App IO, attraverso una notifica sul proprio dispositivo mobile, gli utenti che abbiano effettuato l’accesso con la propria identità digitale (SPID/CIE), potranno visualizzare la propria certificazione direttamente dal messaggio.

QUALI SONO I SITI INTERNET PER SCARICARE IL GREEN PASS? – Attivo anche il sito dedicato del governo (www.dgc.gov.it) da dove è possibile utilizzare l’identità digitale (SPID/CIE) per acquisire il pass. In alternativa è possibile inserire il numero e la data di scadenza della propria tessera sanitaria (o in alternativa il documento d’identità per coloro che non sono iscritti al SSN) e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email o SMS ai contatti comunicati in fase di prestazione sanitaria. Altra opzione è accedere al proprio Fascicolo sanitario elettronico regionale.

COME POSSO AVERE IL GREEN PASS SE NON USO INTERNET? – In caso di difficoltà ad accedere alla certificazione con strumenti digitali, è possibile rivolgersi al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta, o al farmacista, che potranno recuperare la certificazione grazie al Sistema Tessera Sanitaria. Porta con te il codice fiscale e i dati della tessera sanitaria che dovrai mostrare loro. La certificazione verde COVID-19 sarà consegnata in formato cartaceo o digitale.

QUANDO SERVE IL GREEN PASS? – Il pass è richiesto per accedere a: feste per cerimonie civili e religiose; Rsa; ristoranti al chiuso; spettacoli aperti al pubblico; eventi sportivi; musei; piscine; palestre; centri benessere; sagre; fiere; convegni; parchi divertimento; centri culturali; sale scommesse; concorsi pubblici. Serve anche per utilizzare i seguenti mezzi di trasporto: aerei; navi e traghetti di trasporto interregionale, tranne nello Stretto di Messina; treni Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità; autobus che collegano più di due regioni.

COME FUNZIONA IL GREEN PASS NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ?- L’obbligo di green pass per l’accesso a scuole e università è in vigore fino al 31 dicembre. Chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative è tenuto a possedere il pass. Questa disposizione non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti. L’obbligo riguarda non soltanto il personale scolastico ma chiunque debba accedere negli istituti, compresi i genitori.

DA QUANDO SARÀ OBBLIGATORIO IL GREEN PASS PER I LAVORATORI? Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre, quando è prevista la scadenza dello stato d’emergenza, la certificazione verde diventa obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro e andrà ad incidere direttamente sulla vita di 23 milioni di italiani, di cui 14 milioni e 700mila impiegati nel settore privato.

QUALI LAVORATORI DEVONO ESIBIRE IL GREEN PASS? –  L’obbligo riguarda tutti i lavoratori: i privati; il personale delle amministrazioni pubbliche; il personale di autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi costituzionali. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice. L’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.

COME FUNZIONA IL GREEN PASS NEI TRIBUNALI? – Il decreto introduce anche una norma ad hoc per l’accesso a tribunali e uffici giudiziari: il green pass dovranno averlo i magistrati ordinari, amministrativi, contabili, militari e onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie. Ma le disposizioni, recita il decreto, “non si applicano agli avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione della giustizia, testimoni e parti del processo”.

A CHI SPETTANO I CONTROLLI E QUALI SONO LE SANZIONI? – Al datore di lavoro spetta organizzarsi per i controlli, entro il 15 ottobre, pena una multa fra i 400 e i 1.000 euro. Il dipendente sorpreso sul luogo di lavoro avendo violato l’obbligo di pass, avrà un’ammenda fra i 600 e i 1.500 euro. La validità del green pass potrà essere verificata, nel privato, con la app ‘VerifiCa19’ mentre nel pubblico il premier, su proposta dei ministri per la Pa e della Salute, potrà definire delle linee guida “per la omogenea definizione delle modalità organizzative”.

COSA RISCHIANO I LAVORATORI SENZA GREEN PASS? – Chi essendo sprovvisto di green pass non si reca al lavoro, viene considerato assente ingiustificato e fin dal primo giorno di assenza avrà lo stipendio sospeso. Nel settore pubblico, dopo 5 giorni di assenza, il rapporto di lavoro viene sospeso fino a presentazione del pass. Nessuna conseguenza disciplinare comunque, sia nel pubblico che nel privato. Nelle aziende con meno di 15 dipendenti sarà possibile sostituire temporaneamente chi è senza certificato.

POSSO LAVORARE IN SMART WORKING SE NON HO IL GREEN PASS? – La gestione del green pass riguardo allo smart working resta ancora da capire, anche se la linea del governo pare essere chiara: la mancanza di certificazione non può trasformarsi in un diritto a lavorare da remoto. Tuttavia, secondo fonti di Palazzo Chigi, se per esigenze di ufficio il datore di lavoro chiede al dipendente di lavorare in smart working, il green pass non è richiesto. Il certificato, infatti, non serve per lavorare ma solo per accedere al luogo di lavoro.

https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/green-pass-nuovo-decreto-faq#16


Fonte: tg24.sky.it

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