- Obblighi informativi per le erogazioni pubbliche
- La sicurezza di trabattelli, piccoli trabattelli e attrezzature speciali
- Le responsabilità penali dell’RSPP in relazione agli appalti
- Google: Garante privacy stop all’uso degli Analytics. Dati trasferiti negli Usa senza adeguate garanzie
- Sicurezza sul lavoro: cambia la formazione in azienda
- Formazione: cosa succede in assenza del nuovo accordo Stato Regioni?
- Amazon ha bloccato alcuni progetti per migliorare la sicurezza sul lavoro
- Gli utenti chiedevano di esercitare il diritto all’oblio ma i loro dati venivano pubblicati online: sanzionato Google per violazione della privacy
- Videoconferenza: il senato anticipa l’Accordo Stato Regioni
- Realizzare modelli 3D dallo smartphone: Epic Games lancia RealityScan
- Apple, Google e Microsoft insieme per eliminare le password: per l’accesso ai siti e l’app basta uno smartphone
- Sicurezza, Fs e Inail siglano un protocollo pilota per le opere del Pnrr
- Piano triennale Pa digitale in Gazzetta, dall’once only alla sicurezza e privacy by design
- Infortuni, Calderone: “2mila consulenti lavoro attivi per assistenza su sicurezza, sensibili al tema”
- Sicurezza sul lavoro, i carabinieri bloccano una ditta edile a Madonna di Campiglio
- L’importanza dell’etichettatura degli alimenti: tutto ciò che c’è da sapere
- Riconoscimento facciale, cosa succede a Clearview AI
- Cybersecurity, cosa cambierà con la Direttiva Nis 2 nell’Ue
- Sicurezza del lavoro: lo stato di fatto post Covid-19
- Sicurezza alimentare e revisione delle Indicazioni Geografiche al centro del Consiglio UE
Osteria dello scandalo, controlli e multe, ma ha “il marchio di qualità”
Negli ultimi giorni c’è stato chi ha gridato allo scandalo, chi l’ha messa sul piano politico e chi ha rilanciato l’idea di un marchio di qualità per bollare l’enogastronomia veneziana. Ma l‘Osteria da Luca, il ristorante di San Marco al centro della polemica internazionale per il conto di 1.140 euro a quattro turisti giapponesi, un marchio lo aveva già, ed era quello del Venice Quality Food dell’Aepe, l’associazione esercenti e pubblici esercizi di Venezia.
Nel frattempo, scende in campo anche l’associazione Venessia.com con il logo Authentic Venetian, già depositato dall’associazione a luglio 2016 al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma, per essere registrato come un marchio d’impresa. Ora, a fronte di quanto accaduto, i veneziani vogliono iniziare ad assegnarlo ai ristoranti più meritevoli.
Intanto, il sindaco Luigi Brugnaro è corso ai ripari e ha spronato la sua polizia locale, ma anche le autorità sanitarie, a compiere un rapido accertamento per capire come stanno le cose.
La Guardia di finanza, che aveva ricevuto la denuncia dagli studenti giapponesi, ha già elevato un verbale per mancata emissione dello scontrino e partirà un accertamento tributario per capire se quello sia stato un caso isolato oppure no.
Ieri, invece, si sono presentati nel locale il Servizio Igiene alimenti e nutrizione dell’Ulss 3 Serenissima, il Nas dei carabinieri e una nutrita pattuglia di agenti della sezione Commercio ed edilizia privata del Comune di Venezia. Da quanto è dato sapere al momento, il Sian avrebbe trovato diverse irregolarità strutturali a proposito dei locali della cucina, la superficie adibita a somministrazione e l’attuazione del protocollo Haccp. Totale, circa 9mila euro di verbali ai quali si aggiungono i circa 5mila elevati dal Nas. Anche la polizia locale avrebbe rilevato irregolarità amministrative. E arriva un’altra testimonianza, questa volta da parte di un veneto: 308 euro per quattro piatti di spaghetti e due di risotto senza vino né dessert.
Fonte: ilgazzettino.it