- Pa: trasparenza siti, il Garante Privacy chiede più tutele per i dati personali
- Dossier sanitario: il Garante Privacy sanziona una Asl
- Quando il preposto è ritenuto responsabile dell’infortunio accaduto a un lavoratore
- Trasporti: Garante Privacy, più tutele per i dati degli abbonati Sanzionata un’azienda che aveva raccolto consensi marketing non validi
- Trasporti: Garante Privacy, più tutele per i dati degli abbonati Sanzionata un’azienda che aveva raccolto consensi marketing non validi
- Rischio chimico: chi ha la responsabilità della compilazione delle SDS?
- Gli infortuni nel settore industria e servizi nel 2022
- Sulla responsabilità per infortuni presso macchine non conformi
- Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: un manuale per la prevenzione
- Amianto, Direttiva UE 2023/2668: nasce una nuova figura professionale Amianto, Direttiva UE 2023/2668: nasce una nuova figura professionale Autore: Ufficio Stampa
- Agenti cancerogeni e mutageni: ambienti di lavoro e attività a rischio
- Quando il comportamento di un lavoratore è imprevedibile o abnorme
- La valutazione del rischio e la prevenzione della violenza in sanità
- App per diabetici: il Garante Privacy multa una società di dispositivi medici Aveva inviato in chiaro e-mail a centinaia di pazienti diabetici
- Data breach: il Garante sanziona UniCredit per 2,8 milioni di euro Multa di 800mila euro anche alla società incaricata di effettuare i test di sicurezza
- Telemarketing: il Garante privacy sanziona Enel Energia La società non aveva protetto le sue banche dati da accessi di procacciatori abusivi
- L’RSPP non è tenuto ad assicurarsi che il datore di lavoro adempia
- E-mail dei dipendenti, il Garante privacy avvia una consultazione pubblica
- Antivirus prometteva di proteggere la privacy degli utenti ma in realtà faceva l’esatto opposto, Avast sanzionata per 16,5 milioni di dollari
- Lavoro, Calderone: in prossimo Cdm provvedimento organico in materia di salute e sicurezza
Aria condizionata e schermi, doppio stress per gli occhi: allarme degli oculisti
Aria condizionata e schermi, doppio stress per gli occhi: quando in estate aprire le finestre non migliora la situazione di caldo opprimente di case e uffici, ci chiudiamo dentro sparando l’aria condizionata al massimo. Un classico, che se associato al trascorrere di ore davanti allo schermo di un computer o del nostro smartphone, può creare un doppio stress per gli occhi.
La situazione peggiora in presenza di un difetto di vista non corretto e si aggrava se la luminosità della stanza è disomogenea, soprattutto rispetto allo schermo del computer. A sottolineare la necessità di proteggere gli occhi in estate, non solo dai raggi del sole, è Gianluca Manni, docente di Clinica oculistica dell’università di Roma Tor Vergata. «In realtà – spiega all’AdnKronos Salute – l’ aria condizionata ha sugli occhi gli stessi effetti collaterali del riscaldamento elevato d’inverno. Si tratta di microclimi che tendono a far asciugare il film lacrimale che protegge la cornea. Si determina infatti un’evaporazione più elevata del film. Questo ci induce a sbattere più frequentemente le palpebre per umidificare ed evitare la sensazione di corpo estraneo o di sabbia negli occhi dovuto alla disidratazione. In questo caso è utile istillare negli occhi lacrime artificiali senza conservati. E se il sintomo persiste, serve consultare l’oculista».
Il segreto è mantenere una temperatura costante nell’ambiente. Ma anche il computer, e gli onnipresenti schermi che rapiscono i nostri sguardi a lungo, contribuiscono ad asciugare il nostro film protettivo. «È provato – aggiunge Manni – che davanti al pc si ammicca di meno e, quindi, si umidificano meno gli occhi. Oltre all’uso di lacrime artificiali, per evitare l’effetto corpo estraneo è utile spostare lo sguardo dallo schermo di tanto in tanto mentre si lavora. E mantenere un’illuminazione omogenea della stanza, senza un contrasto eccessivo con lo schermo. Per la stessa ragione è meglio non guardare la tv o lo schermo del telefonino al buio». Fondamentale, poi, consiglia l’esperto, «bere molto. Oltre al film che protegge la cornea, infatti, dobbiamo tener conto della componente vitreale dell’occhio composta da oltre il 90% di acqua. D’estate la disidratazione è in agguato. Il fenomeno delle ‘mosche che volanò, macchie nere che si ha l’impressione di vedere, è spesso legato alla riduzione del liquido nella componente vitreale. Ma si tratta di un sintomo da riferire, in ogni caso, all’oculista». Infine, usciti dall’ufficio «non dimenticare ormai gli occhiali da sole, a qualsiasi età. Occhiali a norma CE, che garantiscano l’azione di filtro dai raggi tossici», conclude Manni.
Fonte: ilmessaggero.it