- Obblighi informativi per le erogazioni pubbliche
- La sicurezza di trabattelli, piccoli trabattelli e attrezzature speciali
- Le responsabilità penali dell’RSPP in relazione agli appalti
- Google: Garante privacy stop all’uso degli Analytics. Dati trasferiti negli Usa senza adeguate garanzie
- Sicurezza sul lavoro: cambia la formazione in azienda
- Formazione: cosa succede in assenza del nuovo accordo Stato Regioni?
- Amazon ha bloccato alcuni progetti per migliorare la sicurezza sul lavoro
- Gli utenti chiedevano di esercitare il diritto all’oblio ma i loro dati venivano pubblicati online: sanzionato Google per violazione della privacy
- Videoconferenza: il senato anticipa l’Accordo Stato Regioni
- Realizzare modelli 3D dallo smartphone: Epic Games lancia RealityScan
- Apple, Google e Microsoft insieme per eliminare le password: per l’accesso ai siti e l’app basta uno smartphone
- Sicurezza, Fs e Inail siglano un protocollo pilota per le opere del Pnrr
- Piano triennale Pa digitale in Gazzetta, dall’once only alla sicurezza e privacy by design
- Infortuni, Calderone: “2mila consulenti lavoro attivi per assistenza su sicurezza, sensibili al tema”
- Sicurezza sul lavoro, i carabinieri bloccano una ditta edile a Madonna di Campiglio
- L’importanza dell’etichettatura degli alimenti: tutto ciò che c’è da sapere
- Riconoscimento facciale, cosa succede a Clearview AI
- Cybersecurity, cosa cambierà con la Direttiva Nis 2 nell’Ue
- Sicurezza del lavoro: lo stato di fatto post Covid-19
- Sicurezza alimentare e revisione delle Indicazioni Geografiche al centro del Consiglio UE
Il pancreas artificiale è realtà: una manna per chi soffre di diabete
Di pancreas artificiale si sente parlare da tempo, ma un test condotto da un team della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences (SEAS) ha testato e provato i vantaggi di una soluzione realmente efficace.
Il sistema si basa, esattamente come altri test di questo genere, su una pompa di insulina e un CGM, ovvero un glucometro costante come il Dexcom G4 di Roche. A fare la differenza però sarebbe la parte “intelligente”, ovvero l’algoritmo che è in grado di leggere i dati provenienti dal glucometro e impartire di conseguenza ordini al micro-infusore. Il tutto è basato su un modello predittivo (MPC), che quindi è in grado di studiare le abitudini del paziente e regolare la dose di insulina non soltanto in base al livello di glicemia nel sangue, ma anche al momento della giornata o al tipo di attività fisica che il paziente sta svolgendo.
Il dispositivo ideale per questo tipo di calcoli, ma anche per la connessione simultanea alla pompa e al glucometro, è molto probabilmente uno smartphone. Tuttavia non è escluso che le aziende produttrici di dispositivi medicali possano sviluppare un dispositivo pensato appositamente per lo scopo. Simile quindi a uno smartphone, ma più orientato all’uso medico.
Il risultato della sperimentazione di 12 settimana su 30 pazienti è stato chiaro: da un lato c’è stato un abbassamento dell’Emoglobina Glicata (HbA1c), che è una misurazione in grado di dare un’indicazione sul livello medio della glicemia nei mesi passati, dall’altro c’è la diminuzione degli episodi di ipoglicemia.
Il team dietro questa sperimentazione però non è soltanto americano. Tra i ricercatori spunta infatti anche il nome di un italiano, Claudio Cobelli dell’Università di Padova. Una piccola nota d’orgoglio nazionale e un segno concreto che anche l’Italia sta dando un prezioso contributo alla terapia del diabete di tipo 1.
Fonte: dday.it