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Steve Jobs diventa un marchio di abbigliamento italiano
Steve Jobs napoletano? Un’ipotesi che fino a qualche tempo fa remota, e probabilmente frutto di qualche romanzo, ma che grazie a due imprenditori partenopei è diventata realtà.
Si chiamano Vincenzo e Giacomo Barbato, e come dicevamo poco sopra sono due imprenditori di Napoli che hanno deciso di chiamare la loro azienda con il nome del fondatore di Apple, facendosi carico di tutti i rischi del caso ed affrontando, come abbastanza prevedibile, una dura battaglia legale contro il gigante di Cupertino, che gli ha immediatamente fatto causa. “Ci sono arrivati quattro enormi faldoni in ufficio direttamente dalla sede della Apple a Cupertino. All’inizio abbiamo avuto un pò di timore. Ci sembrava di intraprendere la tipica battaglia di Davide contro Golia. Ma sentivamo di essere dalla parte della ragione e siamo andati avanti per le vie legali, fino a dimostrare di avere la legge dalla nostra parte” hanno affermato i due ai microfoni di Repubblica.
Causa che ha visto il giudice dar ragione ai due fratelli, dal momento che il marchio “Steve Jobs” non era mai stato registrato dai legali del colosso della Silicon Valley. Il brand è anche corredato da un logo che raffigura anche una lettera morsicata, in pieno stile Apple.
La svolta è arrivata nell’Agosto 2014, quando l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno ha dato loro ragione, affermando che “l’opposizione è rispettata dalla sua interezza“.
I due raccontano che Apple ha intentato causa non tanto per il brand in se, ma quanto su “un particolare del logo: la J che appare morsicata, richiamando la celebre mela. Ma una lettera non è un frutto e di conseguenza quello sulla lettera non può essere un morso. Per questo eravamo inattaccabili da ogni punto di vista“.
A livello di prodotti, i due giovani imprenditori oggi collaborano con Sticky Factory, una startup molto famosa e specializzata nel design di capi d’abbigliamento, ed hanno già lanciato borse, t-shirt, jeans ed accessori vari, ma hanno anche intenzione di lanciarsi nel campo dell’hi-tech.
Fonte: tech.everyeye.it