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Codice della strada: ecco che cosa cambia
La riforma ferma dall’estate
Divieto di fumo in auto per chi guida, limiti di velocità alzati a 150 km/h in alcuni tratti autostradali, più severità con chi guida con il cellulare in mano. Sono alcuni — i più spinosi — temi della riforma del Codice della Strada discussa alla Camera in queste ore. L’iter della riforma si era fermato nel luglio dell’anno scorso in seguito alle perplessità espresse dalla Ragioneria dello Stato per gli oneri finanziari dei provvedimenti. Anche la caduta del governo Salvini-Di Maio, in agosto, aveva influito sulla battuta d’arresto.
In autostrada a 150 orari: pro e contro
Oggi il percorso della riforma riprende (sono 23 i disegni di legge in discussione, accorpati in un testo dal titolo: «Modifiche al Codice della strada») e già infuria la polemica. Il punto più controverso è l’innalzamento a 150 orari del limite su alcuni tratti di autostrada. A riproporre l’emendamento è la Lega, ma governo e maggioranza sono contrari. E non sono gli unici no alla proposta. «I 150 orari sono uno spot. Non serviranno a niente — è categorico Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici sostenitori della polizia stradale —. Da noi si torna a proporre di elevare i limiti proprio quando altre nazioni europee, avendo ben compreso come la velocità sia una delle principali cause di morte e feriti sulle strade, riducono i loro. Correremo di più per fermarci più spesso in coda. È matematico: più velocità più tamponamenti più interruzioni. Aumentare la velocità significa anche consumare di più, cioè inquinare di più. Di questi tempi saremmo l’unico Paese al mondo che va in questa direzione».
Telefonino mentre si guida
Il testo in discussione parla di «divieto di uso di smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi» mentre si guida e raddoppia le sanzioni. Per la prima violazione la multa passa dagli attuali 165-661 euro a 422-1.697, con la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi. Alla seconda violazione compiuta in due anni la multa salta da 644 a 2.588 euro ed è accompagnata dal raddoppio (da 5 a 10) del taglio dei punti della patente. Ma lo scenario potrebbe essere ben peggiore: un emendamento del governo prevede il ritiro della patente.
Cinture per i passeggeri e «parcheggi rosa»
Guai in vista per il guidatore che viaggi con passeggeri senza la cintura di sicurezza: la riforma di Codice prevede che venga multato. Anche la sosta e il parcheggio negli spazi di ricarica dei veicoli elettrici verranno puniti con il taglio di due punti dalla patente. In arrivo i «parcheggi rosa» per donne in stato di gravidanza o accompagnate da bambini con età non superiore ai due anni: una misura applicata già in diverse realtà locali che ora potrebbe diventare uno standard nazionale. I veicoli di servizio di persone con disabilità non dovranno pagare il parcheggio e la sosta.
Divieto di fumo
Tra le altre modifiche al Codice ci sono anche: il divieto di fumo in auto; la durata minima di 3 secondi della luce gialla dei semafori; l’obbligo per i veicoli a motori destinati al trasporto merci di dotarsi di sistemi per la guida assistita.
Novità per le bici
Nel nuovo Codice debuttano la «strada ad alta intensità ciclistica» e la «strada 30», ossia quella in cui il limite è di 30 km/h. Su queste strade, le bici potranno circolare a doppio senso. Possibile anche l’inserimento dell’obbligo di strutture porta-bici sugli autobus pubblici. Sempre riguardo alle bici, potrebbe arrivare la cosiddetta «casa avanzata»: una linea di arresto più avanzata rispetto a quella degli altri veicoli.
La «zona scolastica»
Tra le possibili novità anche la istituzione della «zona scolastica», l’area vicina a scuole e asili: qui i Comuni potranno imporre il limite dei 30 orari e altri provvedimenti atti a tutelare la sicurezza delle famiglie.
Per i pedoni
Novità anche per i pedoni. In discussione un’apposita segnaletica luminosa in corrispondenza degli attraversamenti e l’obbligo per i veicoli di dare la precedenza ai pedoni che si accingono ad attraversare la strada e non soltanto a quelli (come previsto fino a oggi) «che abbiano già iniziato a impegnare l’attraveramento».
Per rallentare il traffico
Su tutte le strade, per l’intera larghezza della carreggiata o per una o più corsie, potranno essere adottati «sistemi di rallentamento della velocità costituiti da elementi di moderazione del traffico». Vale a dire: «Bande trasversali a effetto ottico, acustico o vibratorio, ottenibili con opportuni mezzi di segnalazione orizzontale o trattamento della superficie della pavimentazione; innalzamento della pavimentazione; disassamento dell’asse stradale; chicane; restringimenti della carreggiata».
Polemica sul taglio dei punti
Secondo l’Asaps (l’Associazione sostenitori della Polstrada) c’è da rivedere completamente il sistema del prelievo dei punti sulla patente. Con la riforma «arriveremmo all’assurdo — afferma Giordano Biserni, presidente dell’Associazione — che potremo andare a 200 orari (200-5% uguale 190, e siamo entro i 40 km/h oltre il limite) con appena il prelievo di 3 punti. Così ne toglieremo 5 a chi non allaccia la cintura e fa male solo a se stesso, ma ne toglieremo 3 a chi rischia di massacrare gli altri andando a 200 all’ora di media, pagando se va bene appena 173 euro —(che si riducono a 121,10 se si paga entro 5 giorni) e appunto 3 punti, quando il 90% dei patentati ne ha a disposizione 30! I camion continueranno a viaggiare a 80 orari e quando andranno in sorpasso si ergerà un muro per diversi chilometri, nella terza corsia si fionderanno in tanti a velocità elevata e proprio lì, nel differenziale di velocità, si realizzeranno i presupposti degli schianti…».
Fonte: motori.corriere.it