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Packaging alimentare, uno studio europeo: “Trovate sostanze pericolose, Ue stabilisca nuovi limiti”
Capsule del caffè, tovagliolini colorati, borse di carta per il pane e forme per i muffin: siamo abituati a pensare che gli involucri del cibo siano sicuri al 100% per la nostra salute ma diversi studi dimostrano che non sempre è così.
L’ultima indagine (questo il rapporto finale), condotta da quattro associazioni di consumatori europee (tra le quali l’italiana Altroconsumo) è appena uscita e i risultati sono poco incoraggianti: dei 76 campioni analizzati, uno su sei contiene ammine aromatiche primarie (si sospetta che alcune di queste sostanze possano provocare il cancro); tutti contengono filtri UV (contenuti in inchiostri e smalti, anch’essi sospettati di essere cancerogeni oltre che interferenti endocrini) e in 21 casi su 76 è stato dimostrato che possono trasferirsi al cibo contenuto nell’involucro.
Quello che più preoccupa è che la maggior parte delle sostanze rilevate non è mai stata valutata dall’Efsa, l’agenzia europea per la sicurezza alimentare, perché ne stabilisca eventualmente un limite per la tutela dei consumatori. In particolare, gli inchiostri utilizzati per colorare gli involucri rappresentano un mondo pressoché sconosciuto: secondo il rapporto del Beuc sono circa 5000 le sostanze usate per produrli, ma nel 90% dei casi ci sono dati tossicologici insufficienti. “Significa che, ad oggi, non è possibile stabilire in modo esauriente se sono pericolosi o no per l’uomo” spiega il rapporto.
“Questi studi dimostrano che il packaging alimentare di carta e cartone non è sicuro come sembra” è il commento di Monique Goyens, direttrice generale del Beuc, l’organizzazione che riunisce le principali associazioni di consumatori europee, che continua: “Per proteggere la salute dei cittadini è necessario che l’Unione Europea stabilisca regole ferree. È preoccupante che la carta, il secondo involucro alimentare più utilizzato dopo la plastica, venga utilizzata senza alcuna rete di sicurezza”.
Ogni stato membro è libero di legiferare in materia ma il risultato, sottolinea il Beuc, è una gran confusione. Alcuni Paesi lo hanno fatto ma a testimoniare la grande frammentazione c’è uno studio del Joint Research Centre, secondo il quale delle oltre 1700 sostanze regolate da questi nove stati, solo il 9% è presente nella legislazione di tre o più stati membri. La nuova Commissione Europea non si è ancora insediata ma è già pronto sul tavolo un nuovo scottante dossier.
https://www.repubblica.it/economia/diritti-e-consumi/diritti-consumatori/2019/07/28/news/packaging_alimentare_uno_studio_europeo_trovate_sostanze_pericolose_ue_stabilisca_nuovi_limiti_-232075504/
Fonte: repubblica.it