- Obblighi informativi per le erogazioni pubbliche
- La sicurezza di trabattelli, piccoli trabattelli e attrezzature speciali
- Le responsabilità penali dell’RSPP in relazione agli appalti
- Google: Garante privacy stop all’uso degli Analytics. Dati trasferiti negli Usa senza adeguate garanzie
- Sicurezza sul lavoro: cambia la formazione in azienda
- Formazione: cosa succede in assenza del nuovo accordo Stato Regioni?
- Amazon ha bloccato alcuni progetti per migliorare la sicurezza sul lavoro
- Gli utenti chiedevano di esercitare il diritto all’oblio ma i loro dati venivano pubblicati online: sanzionato Google per violazione della privacy
- Videoconferenza: il senato anticipa l’Accordo Stato Regioni
- Realizzare modelli 3D dallo smartphone: Epic Games lancia RealityScan
- Apple, Google e Microsoft insieme per eliminare le password: per l’accesso ai siti e l’app basta uno smartphone
- Sicurezza, Fs e Inail siglano un protocollo pilota per le opere del Pnrr
- Piano triennale Pa digitale in Gazzetta, dall’once only alla sicurezza e privacy by design
- Infortuni, Calderone: “2mila consulenti lavoro attivi per assistenza su sicurezza, sensibili al tema”
- Sicurezza sul lavoro, i carabinieri bloccano una ditta edile a Madonna di Campiglio
- L’importanza dell’etichettatura degli alimenti: tutto ciò che c’è da sapere
- Riconoscimento facciale, cosa succede a Clearview AI
- Cybersecurity, cosa cambierà con la Direttiva Nis 2 nell’Ue
- Sicurezza del lavoro: lo stato di fatto post Covid-19
- Sicurezza alimentare e revisione delle Indicazioni Geografiche al centro del Consiglio UE
Come proteggere la propria privacy online e navigare senza lasciare tracce
Navigare su Internet espone i nostri dati in modo abbastanza significativo. E succede nonostante le accortezze del caso e i nuovi regolamenti (come il GDPR). Per questo, in rete, si trovano tool in grado di massimizzare la tutela dei nostri dati durante la navigazione. A partire da quelli che offrono gli stessi browser.
Da Chrome a Safari, da Opera a Firefox e a Edge, tutti i browser disponibili sul mercato dispongono di una opzione di navigazione in incognito.
È una tipologia che consente all’utente di non lasciare tracce della sua navigazione sul dispositivo dal quale sta navigando: niente cronologia, niente cookie, niente dati inseriti nella compilazione dei moduli (come mail, indirizzi ecc.).
Per attivare la navigazione in incognito basta andare nel menu del browser dal quale si sta navigando e cliccare sulla voce “Nuova finestra di navigazione in incognito” o “nuova finestra privata”.
È una buona prassi, specie quando si naviga da computer non personali come quelli di un luogo pubblico o di un hotel.
Tuttavia, la navigazione in incognito non va confusa con la navigazione anonima, che è ben più efficace nella protezione dei nostri dati – perché camuffa anche il nostro indirizzo Ip – ed è effettuabile solo attraverso software specifici come Tor.
Per quanto riguarda le protezioni di sicurezza online, inoltre, esistono tool specifici come TunnelBear e Ghostery. Si tratta di programmi che hanno lo scopo di proteggere la privacy e garantire più anonimato online. TunnelBear crittografa principalmente la connessione internet generale, mentre Ghostery blocca i vari software che vogliono tener traccia della navigazione. Entrambe le piattaforme dispongono di versioni desktop e mobile.
Ma vediamole più nel dettaglio: TunnelBear è in sostanza un servizio di rete privata virtuale (VPN), ed è progettato per proteggere i dati trasferiti dal computer dell’utente su Internet. Funziona attraverso un server sicuro (a volte chiamato “tunneling”).
I dati trasferiti dal computer sono crittografati e la VPN può anche mascherare la posizione del computer o far pensare di essere connessi da un altro Paese. Utilizzando TunnelBear, si ha la sensazione che la connessione sia più lenta. Ma per i maniaci della privacy ha un senso, anche perché il software è totalmente gratuito.
Per quanto riguarda Ghostery, invece, questa è un’estensione gratuita che funziona con la maggior parte dei browser per bloccare gli annunci e i tracker Web. Il risultato è che la navigazione puà risultare meno profilata. Va detto che sempre più siti bloccano il caricamento dei loro contenuti quando riscontrano la presenza di estensioni come Ghostery o AdBlock.
Fonte: ilsole24ore.com