- Pa: trasparenza siti, il Garante Privacy chiede più tutele per i dati personali
- Dossier sanitario: il Garante Privacy sanziona una Asl
- Quando il preposto è ritenuto responsabile dell’infortunio accaduto a un lavoratore
- Trasporti: Garante Privacy, più tutele per i dati degli abbonati Sanzionata un’azienda che aveva raccolto consensi marketing non validi
- Trasporti: Garante Privacy, più tutele per i dati degli abbonati Sanzionata un’azienda che aveva raccolto consensi marketing non validi
- Rischio chimico: chi ha la responsabilità della compilazione delle SDS?
- Gli infortuni nel settore industria e servizi nel 2022
- Sulla responsabilità per infortuni presso macchine non conformi
- Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: un manuale per la prevenzione
- Amianto, Direttiva UE 2023/2668: nasce una nuova figura professionale Amianto, Direttiva UE 2023/2668: nasce una nuova figura professionale Autore: Ufficio Stampa
- Agenti cancerogeni e mutageni: ambienti di lavoro e attività a rischio
- Quando il comportamento di un lavoratore è imprevedibile o abnorme
- La valutazione del rischio e la prevenzione della violenza in sanità
- App per diabetici: il Garante Privacy multa una società di dispositivi medici Aveva inviato in chiaro e-mail a centinaia di pazienti diabetici
- Data breach: il Garante sanziona UniCredit per 2,8 milioni di euro Multa di 800mila euro anche alla società incaricata di effettuare i test di sicurezza
- Telemarketing: il Garante privacy sanziona Enel Energia La società non aveva protetto le sue banche dati da accessi di procacciatori abusivi
- L’RSPP non è tenuto ad assicurarsi che il datore di lavoro adempia
- E-mail dei dipendenti, il Garante privacy avvia una consultazione pubblica
- Antivirus prometteva di proteggere la privacy degli utenti ma in realtà faceva l’esatto opposto, Avast sanzionata per 16,5 milioni di dollari
- Lavoro, Calderone: in prossimo Cdm provvedimento organico in materia di salute e sicurezza
La Francia vara Nutri-score, la propria etichetta a semaforo a cinque colori
La Francia ha adottato la propria etichettatura a semaforo per i cibi.
Il governo francese ha infatti notificato ufficialmente alla Commissione europea il testo del decreto che introduce il sistema di etichettatura nutrizionale volontario Nutri-score con il relativo disciplinare.
Si baserà su cinque colori, non su tre come l’omologa britannica, e il colore sarà assegnato ai cibi in funzione sia del loro contenuto di nutrienti considerati positivi per la salute sia del loro apporto di nutrienti da limitare per combattere malnutrizione e obesità.
Al contrario di quanto previsto nell’etichettatura a semaforo inglese, qui sarà l’intero cibo a essere valutato e non solo i singoli elementi del cibo.
L’etichetta Nutri-score potrà essere adottata in via volontaria e molte catene alimentari hanno già fatto sapere di volerla adottare.
L’associazione dei consumatori UFC-Que Choisir, che aveva fatto una campagna per l’istituzione di tale logo, ha accolto “questo significativo anticipo di informazione ai consumatori” e ora “invita i produttori e i distributori ad adottare senza indugi questo modello”.
Dalle simulazioni condotte, i formaggi italiani più amati dai francesi otterrebbero la fascia cromatica C o D (arancio chiaro o arancio medio).
“Nutri-Score si basa su un approccio semplicistico e non aiuta a comprendere il contributo, in termini di nutrienti, che ogni alimento apporta alla dieta, in palese contrasto con il principio secondo cui ogni cibo ha un suo posto nella dieta e inducendo i consumatori ad acquistare prevalentemente alimenti con il ‘colore verde’ senza valutare l’equilibrio della propria dieta – commenta Giuseppe Ambrosi, presidente di Assolatte – Nutri-Score rischia di bollare come negativi degli alimenti di elevata qualità e di grande valore nutrizionale, facendo dimenticare che non è il singolo alimento a determinare sovrappeso o rischi per la salute ma sono piuttosto la qualità complessiva della dieta e lo stile di vita adottato dal consumatore. Quindi, si corre il rischio concreto che questo sistema venga percepito dal consumatore come mera segnalazione di prodotti a rischio salutistico e risulti così discriminatorio verso i formaggi della grande tradizione italiana, Dop, Igp e Stg compresi”.
“Non abbiamo bisogno di semafori in etichetta che sono fuorvianti per i consumatori. Esiste già l’etichettatura nutrizionale, frutto di accurati studi scientifici e garantita dall’approfondimento dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – sottolinea il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – Apprezziamo che anche il ministro per le Politiche agricole Martina abbia subito espresso le valutazioni negative del nostro Paese al semaforo di Parigi. Avendo la Francia fatta la comunicazione a Bruxelles c’è tempo per opporsi; in quest’ottica assicuriamo il nostro impegno alla task force del nostro governo sui semafori alimentari.”
Fonte: teatronaturale.it