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Telecamere antimaltrattamento nei nidi, la Regione Lombardia approva la legge: è la prima in Italia
Telecamere negli asili nido. Ora c’è la legge. La Lombardia è la prima regione d’Italia ad avere un progetto di legge che punta al “benessere e la tutela dei minori che frequentano nidi e micronidi” e favorisce l’installazione degli impianti. Il Consiglio regionale ha approvato il provvedimento con 57 voti favorevoli e 16 contrari.
“L’obiettivo – spiegano dalla giunta – è tutelare i nostri bambini prevenendo i maltrattamenti e favorendo, a tale scopo, l’installazione su base volontaria dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso”, ha spiegato l’assessore alla Famiglia Silvia Piani chiarendo anche che “i filmati registrati all’interno dei nidi e dei micronidi saranno resi disponibili esclusivamente all’autorità giudiziaria”.
Con il progetto di legge, presentato in aula dal consigliere Simona Tironi (FI), verranno assegnati in totale “600 mila euro per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso (300 mila euro per il 2019 e 300 mila euro per il 2020) e 300 mila per la formazione degli operatori (150 mila sia nel 2018 che nel 2019)”, ha concluso l’assessore Piani.
A esprimere voto contrario è stato il Pd, insieme ai consiglieri Lombardi Civici europeisti (Niccoló Carretta non ha partecipato al voto) e al consigliere Michele Usuelli di + Europa che, in modo simbolico, ha cercato di ostacolare l’approvazione del provvedimento presentando 100 emendamenti a un testo di soli 7 articoli. Soltanto uno degli emendamenti è stato approvato dall’Aula, quello che coinvolge la Commissione consiliare per un parere sui criteri per l’erogazione dei finanziamenti.
Per Usuelli la prevenzione ai maltrattamenti non si combatte con le telecamere ma sarebbe invece “opportuno investire su test attitudinali per le insegnanti e gli operatori, per una valutazione dei tirocini e monitorando lo stato di stress degli educatori”. Dello stesso avviso anche i consiglieri dem, che hanno ottenuto l’approvazione di un ordine del giorno che sollecita lo stanziamento di risorse per la formazione del personale e prevenire lo stress lavorativo.
Contraria anche la consigliera comunale di Milano progressista Anita Pirovano: “Che oggi la regione abbia fatto una legge che, invece che investire sulle professioniste straordinarie che lavorano nei nidi, stanzi delle risorse per controllarle é l’ennesima riprova di quanto l’interesse dei bambini e delle famiglie per questi signori é uno slogan vano, smentito dai fatti, anzi in questo caso contraddetto. Perché una scuola sicura é una scuola in cui ‘si cura’ il presente e il futuro dei piu piccoli”.
Fonte: milano.repubblica.it