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Pensioni, il cumulo gratuito è legge. Ma l’assegno ancora non si vede
Chi ha usufruito del cumulo gratuito dei contributi previdenziali versati a Casse diverse sta ancora attendendo la pensione. Inserito nell’ultima Legge di Bilancio, il cumulo consente di mettere insieme i contributi previdenziali versati a Enti diversi dall’Inps o tra diverse gestioni dello Stesso Istituto. S’è sempre potuto fare, ma prima l’operazione si pagava e a caro prezzo.
Oggi non più. Per il ministero del Lavoro la legge c’è e dunque va attuata. Peccato che coloro che hanno sfruttato il cumulo gratuito e hanno fatto domanda di pensione, stanno ancora attendendo che l’Ente, l’ultimo per cui hanno lavorato, gli eroghi la prestazione. C’è chi sta aspettando già da nove mesi. In tutto (queste le previsioni) dovrebbero essere circa 7000 persone nel 2017, 15 mila nel 2018 fino a arrivare a 100 mila tra dieci anni. Sono commercianti, avvocati, medici, professionisti ma anche coloro che hanno avuto carriere discontinue e hanno maturato il diritto alla pensione.
Per il ministero del Lavoro la legge è attuativa, non c’è bisogno di altri passaggi. Secondo l’Inps a essere in difetto sono le singole Casse previdenziali che non si mettono d’accordo. Perché se è vero che il cumulo è gratuito, non tutte le Casse usano gli stessi metodi statistici per arrivare alla definizione della pensione. La realtà è che quel sovrappiù che un tempo pagava il lavoratore di tasca propria, adesso dovrebbe essere a carico dello Stato, che però non ha specificato quanto avrebbe stanziato per l’operazione. C’è chi sostiene 300 milioni, chi meno.
Certo non può essere l’Inps a metterli di tasca propria, né tantomeno le singole Casse previdenziali, che per legge, devono garantire una sostenibilità nel tempo a 50 anni, pena l’accorpamento all’Inps. Alcune riunioni ci sono già state tra Inps e Casse previdenziali. E il ministero dell’Economia, invitato, non si è mai presentato. “Noi siamo pronti”, dichiarano all’Adepp, l’associazione che raggruppa le Casse private. Manca solo la circolare dell’Inps, che dovrebbe sbloccare la questione e consentire a chi ha fatto richiesta di ricongiungimento gratuito dei contributi di aver riconosciuta la pensione.
Fonte: repubblica.it