- Pa: trasparenza siti, il Garante Privacy chiede più tutele per i dati personali
- Dossier sanitario: il Garante Privacy sanziona una Asl
- Quando il preposto è ritenuto responsabile dell’infortunio accaduto a un lavoratore
- Trasporti: Garante Privacy, più tutele per i dati degli abbonati Sanzionata un’azienda che aveva raccolto consensi marketing non validi
- Trasporti: Garante Privacy, più tutele per i dati degli abbonati Sanzionata un’azienda che aveva raccolto consensi marketing non validi
- Rischio chimico: chi ha la responsabilità della compilazione delle SDS?
- Gli infortuni nel settore industria e servizi nel 2022
- Sulla responsabilità per infortuni presso macchine non conformi
- Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: un manuale per la prevenzione
- Amianto, Direttiva UE 2023/2668: nasce una nuova figura professionale Amianto, Direttiva UE 2023/2668: nasce una nuova figura professionale Autore: Ufficio Stampa
- Agenti cancerogeni e mutageni: ambienti di lavoro e attività a rischio
- Quando il comportamento di un lavoratore è imprevedibile o abnorme
- La valutazione del rischio e la prevenzione della violenza in sanità
- App per diabetici: il Garante Privacy multa una società di dispositivi medici Aveva inviato in chiaro e-mail a centinaia di pazienti diabetici
- Data breach: il Garante sanziona UniCredit per 2,8 milioni di euro Multa di 800mila euro anche alla società incaricata di effettuare i test di sicurezza
- Telemarketing: il Garante privacy sanziona Enel Energia La società non aveva protetto le sue banche dati da accessi di procacciatori abusivi
- L’RSPP non è tenuto ad assicurarsi che il datore di lavoro adempia
- E-mail dei dipendenti, il Garante privacy avvia una consultazione pubblica
- Antivirus prometteva di proteggere la privacy degli utenti ma in realtà faceva l’esatto opposto, Avast sanzionata per 16,5 milioni di dollari
- Lavoro, Calderone: in prossimo Cdm provvedimento organico in materia di salute e sicurezza
Privacy e legge Ue, il 52% delle aziende rischia sanzioni
«Per il 78% delle aziende l’aumento della pressione normativa in materia di protezione dei dati e di conformità alla privacy rappresenta una crescente fonte di preoccupazione». È uno dei principali dati che emergono dall’EY Global Forensic Data Analytics Survey 2018, basato – spiega una nota – sulle interviste di 745 top manager di 19 Paesi diversi riguardo ai rischi legali, di compliance e di frode che hanno coinvolto, o potrebbero coinvolgere, le loro aziende e all’uso di strumenti di Fda (Forensic Data Analytics) per arginarli.
A meno di tre mesi dall’entrata in vigore del Gdpr, il nuovo regolamento sulla protezione dei dati, il 25 maggio 2018, solo il 33% degli intervistati dichiara di aver definito un piano per adeguarsi alla legislazione europea. «Il dato significativo – commenta Fabrizio Santaloia, partner EY, responsabile Fraud Investigation & Dispute Services – è che in Italia le aziende sembrano essere più preparate della media: il 48%, infatti, afferma di stare già attuando un piano per conformarsi alla normativa.
Tale dato appare sicuramente positivo ma – prosegue Santaloia – non consola il fatto che il restante 52% non è pronto, tanto più se consideriamo che le sanzioni per le violazioni del regolamento UE 2016/679 potranno arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo globale». Per il 73% degli intervistati gli strumenti di Fda – spiega ancora il comunicato – possono contribuire in modo significativo al raggiungimento della conformità alla normativa sulla protezione dei dati e sulla privacy, nonché a contrastare le frodi aziendali (77%). In particolare, in Italia il 67% degli intervistati ritiene che gli strumenti Fda abbiano un ruolo chiave nella gestione del rischio, mentre il restante 33% pensa che siano comunque efficaci.
Fonte: giornaledibrescia.it