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Scontrini online da luglio: ecco le categorie esonerate dall’obbligo
Tassisti, Ncc, tabaccai o benzinai per i pieni . Ma anche idraulici, imbianchini ed elettricisti, ovvero tutti quei soggetti obbligati al solo rilascio della ricevuta fiscale. Sono solo alcune del lungo elenco delle “partite Iva” che saranno esonerate dall’obbligo di emissione degli scontrini e delle ricevute telematiche in vigore dal 1° luglio prossimo per chi ha volumi d’affari superiori a 400mila euro e dal 1° gennaio 2020 per il resto del popolo delle partite Iva.
A confermare la possibilità di un’esclusione ad ampio raggio dal nuovo obbligo telematico sono stati i tecnici del Mef che, dopo aver aperto una consultazione pubblica sugli esoneri così da poter emanare in tempi rapidi (anche la prossima settimana) i provvedimenti attuativi previsti dal decreto fiscale di fine anno, hanno invitato i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei professionisti a un rapido giro di tavolo per rimarcare le osservazioni e indicazioni invia al Mef nei giorni scorsi.
Confermati gli esoneri in vigore dal ‘96
Con l’obiettivo condiviso fra amministrazione finanziaria e rappresentanti di lavoratori autonomi e professionisti e di far sì che la trasmissione telematica dei corrispettivi non dovrà essere vissuta come un adempimento “aggiuntivo”, ma come “sostitutivo” di un obbligo già esistente di cui si cambia solo la modalità dal cartaceo al telematico, i tecnici avrebbero confermato la volontà di escludere dall’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi tutte le operazioni elencate nel decreto del ’96. Si tratta di operazioni che già erano state escluse dalla certificazione fiscale perché i prodotti ceduti sono soggetti ad accisa od aggi, oppure perché relativi ad attività marginali o per le quali l’adempimento poteva risultare poco agevole.
L’elenco è molto lungo e parte dai tabaccai e da chi vende altri beni commercializzati esclusivamente dai Monopoli. Ci sono anche i benzinai per i “pieni” ai clienti che acquistano al di fuori dell’esercizio di impresa, arte e professione. O ancora i produttori agricoli, i giornalai, e anche i notai, almeno per le prestazioni per le quali sono previsti onorari, diritti o altri compensi in misura fissa, nonché i protesti di cambiali e di assegni bancari. Scommesse e new slot, ma anche la custodia e amministrazione di titoli ed altri servizi resi da aziende o istituti di credito da società finanziarie o fiduciarie e dalle società di intermediazione mobiliare. Fumisti e i più classici ciabattini, ombrellai e arrotini in forma itinerante. Le sarte e ricamatrici senza collaboratori o dipendenti, calzolai e tutti coloro che vendono cartoline e souvenirs, palloncini, giochi per bambini, gelati, dolci e caldarroste, olive “fusaie” non muniti di attrezzature motorizzate. La vendita di panini e bevande agli stadi, alle stazioni, nei cinema e nei teatri. Ma non finiscono qui.
Possibili estensioni
Dai tecnici sarebbe emersa anche un’ampia apertura per escludere dai corrispettivi telematici anche tutti i contribuenti che oggi sono obbligati alla sola ricevuta fiscale e che svolgono la loro attività presso l’abitazione del cliente o in forma ambulante. Si parla in sostanza di imbianchini, muratori, elettricisti o idraulici, per fare qualche esempio. Una serie di artigiani e autonomi che nel caso di obbligo di memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi in telematica verrebbero obbligati a dotarsi di strumenti tecnologici anche più costosi sui comuni registratori telematici fissi.
Fonte: ilsole24ore.com